Il neonato affetto da trisomia 21 è un neonato come tutti gli altri, anche lui succhierà il latte dal seno materno o dal biberon, vorrà mangiare da 6 a 8 volte al giorno, il suo pasto durerà tra i 15 e 30 minuti, dormirà intorno alle 14 ore al giorno, farà i suoi bisogni 5 o 6 volte al giorno e così via esattamente come un neonato normale.

Sempre come un neonato normale dopo 4 o 5 mesi inizierà lo svezzamento e comincerà a mangiare le sue pappe, inizierà anche la dentizione e quando i dentini saranno spuntati, piano piano comincerà a mangiare cibi sempre più solidi.

In poche parole il suo processo di crescita sarà normale come altre migliaia di processi di crescita e un buon pediatra potrà seguirlo senza troppe difficoltà.

In alcuni casi però, se  il pediatra non avrà avuto esperienze precedenti con bambini affetti da Trisomia 21 potrebbe ritenere poco rilevanti alcuni comportamenti.

I neonati con Sindrome di Down sono spesso ipotonici, che significa che i loro nervi e tendini non hanno la funzionalità dovuta e di conseguenza la muscolatura non ha tutta la potenzialità che potrebbe avere.

Questa ipotonia è generalizzata e colpisce anche l'apparato boccale per cui il neonato potrebbe fare fatica a succhiare dal seno materno e a volte addirittura anche dal biberon, addormentandosi dopo aver succhiato un po' di latte e calmato lo stimolo della fame.

Ovviamente in questo caso non si sa quanto latte ha succhiato e l'alimentazione potrebbe risultare insufficiente e il neonato non crescerebbe come deve.

Una soluzione a questo problema è quello di estrarre il latte dal seno materno tramite una pompa, affittabile nel reparto di pediatria di qualsiasi ospedale, mettere la giusta dose di latte in un biberon in modo che per il neonato sia meno faticoso succhiare.

Se questa soluzione non bastasse, ci si deve armare di pazienza e di una siringa ipodermica da 5 o 10 millilitri, riempirla e piano piano somministrare il latte nella bocca del neonato, farglielo deglutire e ripetere questa operazione fino ad aver esaurito la razione preparata.

Nei casi più disperati dove non si riesce ad alimentare il neonato nemmeno con la siringa, bisogna passare all'alimentazione forzata con un sondino naso gastrico e una apposita pompa che spingerà il latte direttamente nello stomaco del neonato.

Nel caso di biberon e siringa dovrete prestare molta attenzione all'igiene di queste attrezzature che devono essere sterili, altrimenti potrebbero indurre infezioni intestinali e quant'altro di peggio nel neonato, per cui i biberon vanno bolliti e le siringhe se non si possono bollire, vanno sostituite ogni volta.

Altra particolarità a cui fare attenzione sono le apnee notturne, di cui anche i bambini normali soffrono e il pediatra sa cosa deve fare in questo caso, ma per i bambini con Sindrome di Down potrebbe non essere sufficiente dato che sempre a causa dell'ipotonia, potrebbero avere le tonsille molto abbassate e che durante la respirazione notturna vanno a formare con l'ugola un corpo unico che può occludere le vie respiratorie e soffocare il neonato.

In questo caso conviene far vedere il neonato oltre che dal pediatra anche da un otorinolaringoiatra pediatrico esperto di neonati con Sindrome di Down, il quale deciderà se asportare o no le tonsille in modo da eliminare il rischio di soffocamento.

Questi sono gli aspetti più importanti per i neonati affetti da Trisomia 21, nati senza particolari patologie, come potete vedere con un minimo di impegno e di attenzione si può ottenere una ottima qualità di vita per questi neonati.