Nel nostro cantone sono 50 anni che nella scuola si parla di integrazione e in questi ultimi anni si sente sempre più spesso la parola “Inclusione”.
Ma come funziona ora la scolarizzazione dei Bambini Speciali tra cui i bambini affetti da Sindrome di Down?
Il Dipartimento dell'Educazione
L'apparato scolastico lo possiamo vedere come un tutt'uno ma al suo interno ha due separate responsabilità, e per responsabilità si intende sia la responsabilità organizzativa che funzionale, che finanziaria.
La prima responsabilità è del comune che deve preoccuparsi delle Scuole dell'infanzia e delle Scuole Elementari.
La seconda responsabilità è del cantone che deve occuparsi delle Scuole Medie, delle Scuole Professionali, degli Istituti Tecnici Scientifici e quant'altro fino alle varie Università.
Restano fuori dalle responsabilità cantonali e comunali i Politecnici che sono sotto la responsabilità della Federazione.
La Scuola Speciale
All'interno delle responsabilità cantonali, tra le varie Scuole, Istituti e Università, esiste anche la Scuola Speciale che si occupa dei Bambini Speciali, ovvero tutti quei bambini che per varie cause hanno abilità ridotte e tra questi bambini sono compresi anche quelli affetti da Trisomia 21 ovvero Sindrome di Down.
Dopo aver rilevato il numero e la tipologia di ridotta abilità dei bambini speciali, la Scuola Speciale li organizza in Classi Speciali.
L'organizzazione di queste classi speciali avviene secondo la tipologia e il grado di disabilità, ma sovente nella stessa classe troviamo bambini autistici con cerebrolesi o con Sindrome di Down o quant'altro.
In queste Classi Speciali operano insegnanti per bambini speciali ovvero pedagogisti esperti di bambini con abilità ridotte, in rapporto di quasi 1 insegnante ogni 1-5 bambini, come si può osservare il rapporto insegnanti bambini è molto favorevole, ma in alcuni casi particolari può risultare insufficiente.
Queste Classi Speciali vengono quindi inserite nelle scuole normali con classi normali in modo che i bambini speciali possano frequentare lo stesso edificio scolastico dei bambini normali, ma non nella classe con tutti gli altri bambini, bensì nella loro Classe Speciale.
Periodicamente poi, i bambini della Classe Speciale frequentano una delle classi normali in determinati giorni e per determinate ore concordati tra l'insegnante di scuola speciale con l'insegnante della scuola normale, in modo che avvenga una parvenza di inclusione.
Ovviamente non è una inclusione vera e propria, ma solo un assaggio di come potrebbe essere una inclusione.
In parallelo a questo sistema di scolarizzazione ne esiste un altro formato da Associazioni e Fondazioni che si occupano di persone con abilità ridotte.
Le Fondazioni e le Associazioni
Esistono diverse Fondazioni e Associazioni che hanno come scopo il supporto delle persone diversamente abili e alcune di loro operano anche per un'integrazione di queste persone nella Società.
La maggior parte di questi organismi si occupano di paraplegici e solo di paraplegici, alcuni di loro si occupano anche di persone con disabilità diverse e la nostra attenzione si focalizza su queste ultime.
In queste disabilità diverse vi confluiscono anche le persone affette da Sindrome di Down che hanno come principale disabilità un ritardo cognitivo più o meno importante.
Tra i servizi offerti da questi organismi sono presenti asili, classi speciali, alloggi abitati e non, e hanno attivato recentemente dei laboratori dove imparare un mestiere.
Ultimamente un po tutti questi organismi hanno sostituito il termine “Integrazione” con il termine “Inclusione”, ma dato che come detto precedentemente, gestiscono al loro interno asili speciali e classi speciali che sono notoriamente esclusivi, come realizzino l'inclusione sociale non è ben chiaro.
Il cantone attraverso il Dipartimento della Sanità e Socialità si impegna ad assicurare un sostegno e l'integrazione sociale ai disabili e riconosce e sussidia enti pubblici e privati che operano in favore di persone con Handicap, di conseguenza alcuni di questi organismi ricevono sostanziosi finanziamenti dal Cantone e in alcuni casi hanno al loro interno un Comitato Cantonale di controllo.
Tutto questo complesso sistema, nonostante nei discorsi importanti venga speso il termine “Inclusione” agli effetti pratici corrisponde ad un sistema di integrazione, come del resto si può rilevare dallo schema riportato in testata dell'articolo, ormai diventato il simbolo dell'Inclusione a livello internazionale.