L'immaginario collettivo cataloga la Sindrome di Down come una sofferenza per chi ne è affetto e per i genitori, i parenti e gli amici.

Ebbene non è così, le persone affette da Trisomia 21 sono persone come tutte le altre giocano, si divertono, ridono, scherzano mangiano, bevono, studiano, lavorano e fanno tutto quello che fanno le persone normali, in poche parole vivono e cercano di vivere bene la loro vita.

La Sindrome di Down è una anomalia genetica, non è una malattia, non è ereditaria e non provoca direttamente una sofferenza specifica.

E causata da un cromosoma in più nella 21esima coppia di cromosomi delle cellule del corpo umano e il trio di cromosomi così formato prende il nome di Trisomia 21 che definisce in modo scientifico la Sindrome di Down e che spiegheremo più ampiamente nei relativi articoli del modulo "Trisomia 21 o Sindrome di Down".

Da ricerche ed osservazioni pare che niente di ciò che si fa, che si mangia, che si beve e che si respira normalmente, prima o durante la gravidanza, possa provocare questa anomalia, ma semplicemente capita casualmente durante la concezione.

Noi su questa affermazione non siamo totalmente d'accordo dato che noi siamo quello che mangiamo, che beviamo, che respiriamo, che ci inoculiamo e subiamo fortemente l'influsso dell'ambiente in cui viviamo o che frequentiamo con assiduità, per cui pensare che nulla possa influenzarci e provocare questa anomalia ci sembra molto improbabile.

In ogni caso è una anomalia molto democratica dato che non fa distinzioni di sesso, religione, nazionalità, razza o classe sociale, in poche parole può capitare a qualsiasi individuo della razza umana e ovunque nel mondo.

Le donne mature hanno maggiori probabilità di concepire un bambino con Sindrome di Down, ma la maggior parte di queste nascite capita alle giovani donne che proprio perchè giovani, non si aspettano un evento di questo genere.

Quando questo evento capita, le madri ne rimangono fortemente impressionate e impaurite e la maggior parte delle volte, tutta la famiglia, vive l'evento in modo drammatico.

Fortunatamente non c'è nulla di drammatico in una persona affetta da Trisomia 21, semplicemente necessita un maggior impegno gestionale e di responsabilità da parte dei genitori e dei parenti che la seguono.