La Scolarizzazione Inclusiva è stata adottata da diversi paesi europei ormai da diversi anni, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti e cioè che diverse persone con Sindrome di Down, raggiungono traguardi ambiti come: un diploma, o una maturità o addirittura una laurea, questo fa si che possano anche ambire ad avere un lavoro responsabile, vivere in autonomia e a volte mettere su famiglia.

La scolarizzazione Inclusiva ribalta di 180 gradi l'attuale sistema di scolarizzazione degli alunni speciali.

Infatti non è più l'alunno speciale che va alla scuola speciale, bensì è la scuola speciale che va insieme all'alunno speciale, nella classe di alunni normali.

Quindi l'insegnante di scuola speciale, segue l'alunno speciale, nella classe di alunni normali, diventando così un insegnante di sostegno.

 

Viene da pensare che così facendo si raddoppieranno o a triplicheranno i costi, ma non è così, dato che già oggi il rapporto tra insegnanti e alunni nella scuola speciale è di circa 2 insegnanti per tre alunni speciali, quindi se mettiamo in una classe inclusiva un insegnante di sostegno per due alunni speciali i costi aumenterebbero di 1/3 circa.

L'aumento dei costi avverrebbe però solo sul corpo insegnante della scuola speciale e non sull'apparato di coordinamento che rimarrebbe inalterato, anzi può essere ridotto se si trasferiscono alcune responsabilità dalla scuola speciale alla scuola normale, dato che gli alunni speciali sono ormai inclusi nelle classi delle scuole normali.

Questa soluzione potrebbe compensare in parte il piccolo maggior costo del corpo insegnanti di scuola speciale.

 

Qualcun altro potrebbe pensare che un alunno speciale potrebbe rallentare la formazione degli altri alunni normali, senza rendersi conto che ogni alunno, ha un suo personale livello di intelligenza e che apprenderà tanto quanto la sua intelligenza e la sua disponibilità allo studio gli permetteranno di apprendere.

In una classe di 20 alunni, ci saranno alcuni alunni molto intelligenti, molti alunni di intelligenza media e alcuni alunni con una intelligenza al di sotto della media.

Quindi già ora, gli alunni più intelligenti, vengono penalizzati dagli alunni con intelligenza media e al di sotto della media, ma proprio perché hanno una intelligenza superiore agli altri, troveranno il modo per impegnare adeguatamente la loro maggior intelligenza, magari al di fuori dell'ambiente scolastico.

 

Ciò che invece è importante, per far si che gli alunni speciali possano progredire e apprendere il più possibile, è la presenza dell'insegnante di sostegno che deve essere di una quantità di ore rilevante.

Nel Canton Zurigo dove l'inclusione è attiva dal 2001, inizialmente, probabilmente per risparmiare, hanno pensato di suddividere le ore di un insegnante di sostegno su più alunni speciali, distribuiti in diverse classi, questa soluzione ha fatto si che le ore di presenza dell'insegnante di sostegno presso un alunno speciale fossero poche e il risultato di questa soluzione è stato poco confortante.

Infatti sono corsi ai ripari, mettendo due alunni speciali in un unica classe, seguiti da un insegnante di sostegno per un tempo doppio e pare che i risultati siano in netto miglioramento.

 

Nel Canton Grigioni l'inclusione è recente cioè da quando è stata approvata la legge sull'inclusione scolastica circa nel 2013 e pare che questa evoluzione sociale sia stata affrontata con più attenzione, fornendo i giusti supporti sia agli insegnanti di ruolo che a quelli di sostegno oltre che alle famiglie e agli alunni, dalla scuola dell'infanzia alla scuola elementare e alla scuola media.

Terminato il ciclo scolastico obbligatorio, quando poi il ragazzo con esigenze speciali dovrebbe frequentare le scuole professionali, necessita un trasferimento di un paio di anni nell'area dei Grigioni di lingua germanica per poter trovare qualche soluzione, oppure appoggiarsi ai cantoni limitrofi, dove però il concetto di inclusione non è ancora stato acquisito e quindi si ritorna fondamentalmente ai laboratori protetti, ad esempio le valli Mesolcina e Calanca si appoggiano al Canton Ticino che non è inclusivo e di conseguenza niente scuole professionali disposte ad accogliere gli alunni speciali. 

 

Anche nei paesi con l'inclusione ormai in funzione da molti anni, si sono resi conto nel tempo che gli alunni speciali devono poter essere supportati dall'insegnante di sostegno, per un congruo quantitativo di ore giornaliere, altrimenti i risultati sono deludenti.

In poche parole la strada dell'inclusione degli alunni speciali nelle scuole normali, visto il rapporto costi/benefici è sicuramente da perseguire, ma deve essere sviluppata in modo efficiente, abbandonando le paure e gli stereotipi del passato riguardo a questi bambini e in special modo riguardo ai bambini con Sindrome di Down.

Purtroppo c'è un aspetto negativo, ed è il punto di partenza, cioè l'anno scolastico Zero, cioè l'anno del cambio da scuola integrativa a scuola inclusiva che inevitabilmente, genererà purtroppo alunni speciali con scolarizzazione di seconda classe che sono quelli che hanno frequentato le scuole speciali per molti anni e fino a quel momento e che quindi non avranno tutti i vantaggi che avranno gli alunni speciali che usufruiranno della scolarizzazione inclusiva sin dall'inizio.